Le misure per l’#Ambiente.
Sto scrivendo questo post a poche ore dalla scomparsa di Antonio Casellati, primo assessore all’Ecologia a Venezia e del nostro Paese, a dimostrazione che la nostra città aveva una classe politica capace di innovare.
E anche oggi le politiche ambientali devono essere al centro di azioni concrete che tocchino la vita di tutti i giorni, dai trasporti alla salute, dallo sviluppo economico al tempo libero.
Per l’alfabeto del cambiamento dunque la A di Ambiente impone di rimodulare le politiche urbane con un’attenzione ai mutamenti climatici, aspetto ineludibile per la nostra Città.
Porre al centro l’ambiente vuol dire avere una bussola per gestire piccoli e grandi interventi e immaginare un nuovo modello di sviluppo economico ad impronta ecologica zero.
Ad esempio, nei prossimi mesi dovremo attivarci per attrarre e ben utilizzare i contributi del Recovery fund con azioni che mettano al centro scelte verdi, volano per un rilancio economico e sociale che Venezia e Mestre attendono da troppo tempo.
Sono numerosi i provvedimenti che la futura amministrazione dovrà attuare:
- garantire l’applicabilità delle politiche proposte dal Governo per rilanciare il settore edilizio avviando una “rottamazione ecologica” nella città metropolitana (ecobonus)
- accompagnare la neonata Autorità unica di gestione della Laguna, semplificando e accelerando i processi decisionali senza creare inutili conflittualità
- sostenere il Centro internazionale di studi sui cambiamenti climatici appena istituito perché diventi un luogo di conoscenze e produzione di politiche green applicabili in particolare nelle aree urbane
- avviare interventi diffusi per fare del verde parte integrante degli edifici, non solo lo sfondo su cui costruire la città
- potenziare gli spazi pubblici in funzione di una rigenerazione ambientale a partire dal campo trincerato, dal bosco di Mestre e dall’intero sistema dei parchi, portando a termine il progetto del Parco di San Giuliano
- prevedere incentivi per agricoltura e orticoltura urbana in un’ottica di sviluppo metropolitano sostenibile anche attraverso l’incremento delle produzioni locali e la promozione di filiere corte integrate
- incentivare la mobilità dolce (piste ciclabili, pedonalità, zone a 30 km/h) e sviluppare il trasporto pubblico locale con particolare attenzione alle zone più periferiche
- strutturare e incrementare l’intermodalità con una visione metropolitana (bigliettazione unica rotaia/gomma/acqua)
- approvare un piano della mobilità acquea
- intervenire in modo radicale sull’intero tema delle bonifiche, che non riguarda solo l’area SIN e il completamento dei marginamenti di Porto Marghera
- sospensione dell’approvazione dell’inceneritore di Fusina perché l’iter utilizzato ad oggi ha peccato di gravi carenze in trasparenza e partecipazione