In procinto di iniziare il percorso per cui ho chiesto il vostro sostegno, credo sia importante un momento di riflessione sul voto. Oggi è uscito un articolo di Alvise Sperandio su “Il Gazzettino” relativo alla “geografia degli eletti” che compara il numero dei consiglieri tra Città storica e Terraferma. Io sono “conteggiato” in quota Città storica perché lì attualmente risiedo quindi, dal punto di vista formale, è del tutto corretto. Ma per capire la distribuzione delle preferenze credo ci sia bisogno di analisi più approfondite come quella proposta su Ytali.com da Marco Michieli. https://ytali.com/…/comunali-il-pd-veneziano-tra-luci…/ . Da sempre ci sono degli eletti che, per numerose ragioni, sono più legati ad alcuni territori. Personalmente sono molto contento che invece le mie preferenze siano divise equamente tra terra e acqua. Ho sempre creduto molto nella dimensione “metropolitana” della Città di Venezia, pur consapevole delle differenze esistenti, diversità che confermano quanto siano state miopi le scelte di azzerare i poteri delle Municipalità e di mortificare il ruolo della Città metropolitana: decisioni che alimentano tensioni e conflittualità che hanno superato il livello di guardia. E le recenti dichiarazioni del Sindaco, rivolte ai residenti della Città storica che hanno optato per una proposta politica diversa dalla sua, non fanno che acuirle. Considero quindi un dato positivo aver raccolto in maniera ben distribuita i voti perché è mia ferma intenzione interpretare il ruolo in Consiglio con uno sguardo attento alle numerose articolazioni territoriali, cercando di ricondurle ad una visione di insieme, la sola a poter fare della nostra Città una realtà urbana capace di competere positivamente nello scenario internazionale. Una Città che metta al centro delle scelte e delle politiche le esigenze di chi vi abita e lavora. Dallo scenario emerso appare evidente che il lavoro da fare per tutto il centrosinistra sia enorme, come ben sottolinea Giovanni Diamanti nell’intervista rilasciata a Mitia Chiarin. La sconfitta in terraferma è stata pesante, lo stesso dicasi per le isole e per alcune aree della Città storica. Si tratta di un trend in atto da tempo che si consolida sempre più. Il Partito democratico e, più in generale, il centro-sinistra si stanno chiudendo in un elettorato “comodo” e se non riusciranno ad invertire questa tendenza il loro futuro politico non sarà migliore. Come ho sostenuto durante la campagna elettorale, nel caso fossi riuscito ad essere eletto, sono consapevole che, oltre all’impegno all’interno del Consiglio comunale, buona parte del lavoro che mi aspetta dovrò svolgerlo in Città, tra le persone e con le persone, per riannodare i fili che si sono spezzati.