Ancora prima di conoscere la scelta del Governo sulla sorte delle strutture museali ad oggi chiuse fino al 15 gennaio, si apprende che la Fondazione Musei Civici intende mantenere le proprie strutture chiuse fino al 1 aprile.

La scelta ragionieristica che sta alla base di questa decisione è chiara, ma non si calcola il danno per la città. Al di là delle mille retoriche che ascoltiamo dal Sindaco e dalla sua maggioranza su come rilanciare un turismo di qualità partendo dalla cultura, registriamo nei fatti il disinteresse a rendere fruibili il prima possibile i musei della città.

È un fatto grave, che non solo ha ripercussioni sui lavoratori diretti (e si prevede una cassa integrazione al 100% mai fatto in passato), per non parlare dei dipendenti delle cooperative, ma anche sull’attrattività e sull’immagine di Venezia che si vuole veicolare in Italia e all’estero.

Il Sindaco e Assessore alla Cultura dovrebbe illustrare e confrontarsi su quali sono le strategie per il futuro, anche imminente, della Fondazione Musei Civici, di cui è anche vicepresidente, e che a suo dire rappresenta un asset strategico sempre più importante a livello comunale.

Ad esempio per capire le priorità e le strategie future si potrebbe partire dalla cifra di poco più di un milione di euro che con il bilancio appena approvato è stata postata nel piano di investimento per la “riqualificazione del Centro Culturale Candiani”. Nel corso dei lavori in più commissioni è emerso come si tratti di fondi vincolati a questa operazione, perché provenienti dalla Fondazione Musei Civici, e di come gli uffici comunali e la stessa assessore Zaccariotto non siano a conoscenza di progetti specifici a riguardo nonostante nel suddetto piano il soggetto competente siano proprio i lavori pubblici.

La sola notizia circolata riguarda il loro utilizzo per rendere la struttura un Museo a tutti gli effetti, come annunciato dal Sindaco durante la campagna elettorale. Sorge però spontanea una domanda: un museo per esporre cosa? Le mostre organizzate dalla Fondazione Musei Civici sono state un flop. E non è certo colpa dalla Fondazione Musei Civici, il problema è che non esiste un progetto culturale preciso, non c’è una strategia.

Si vuole fare della Fondazione Musei Civici un motore di crescita economia e sociale di tutto il territorio comunale? Bene! Ma come? Su quali progetti? Con quali investimenti? Progetti e investimenti che devono avere il coraggio di essere lungimiranti.

Chiediamo al Sindaco un dibattito preciso e puntuale nelle sedi competenti e con la città. Finora abbiamo ricevuto solo dei sonori NO a tutte le nostre proposte. La partecipazione, in una democrazia moderna, non si esercita solo il giorno del voto, ma tutti i giorni attraverso il dialogo e il confronto.

La Città di Venezia dispone delle competenze, delle idee e delle risorse per fare della Cultura un veicolo di sviluppo economico qualificato e di vero cambiamento sociale, ma l’amministrazione deve essere trasparente e investire seriamente nell’intero settore.

Un processo da attivare da subito, che è perseguibile senza indebitarsi, visto l’utile di bilancio della Fondazione stessa. Un piano serio e lungimirante che non si limiti ad operazioni di facciata o a “risparmi” che tolgono alla collettività più di quanto danno.