“Stiamo assistendo, in questi giorni, al taglio di decine e decine di alberi rigogliosi che per raggiungere queste dimensioni necessitano di decenni di crescita” così Giuseppe Saccà, consigliere comunale del Partito Democratico, commenta le molte segnalazioni di cittadini che stanno arrivando dalla zona di Malcontenta in località Moranzani.

“I lavori sono previsti all’interno dei progetto di riequilibrio idraulico del Consorzio di Bonifica (che è destinato anche a intrecciarsi con l’avvio del progetto di interramento nella zona degli elettrodotti da parte di Terna” ricorda Gianfranco Bettin, oggi consigliere comunale per la lista Verde Progressista e nella scorsa consiliatura Presidente della Municipalità di Marghera. “Era auspicabile che, nel caso forse inevitabile di tagli di alberi, ci si muovesse in maniera più controllata. Siamo, tra l’altro, in un tratto soggetto a vincoli paesaggistici, a poca distanza dal fiume Brenta”.

I due consiglieri, “consapevoli naturalmente dell’importanza del piano di riequilibrio idraulico”, richiamano la necessità di svolgere questo tipo di lavori informando tempestivamente la popolazione, anzi, coinvolgendola in un processo partecipativo e di discussione condivisa, come è tra l’altro tradizionale in questa zona (si pensi all’iter esemplare seguito dal Progetto Vallone Moranzani, che andrebbe tra l’altro ripreso al più presto per la sua importanza strategica straordinaria). Ora, invece, ci si è svegliati una mattina trovando i tronchi delle piante tagliati lungo il fossato che costeggia via Moranzani nel tratto che va dall’incrocio con via dell’Elettronica e la località di Moranzani, un filare di alberi che corre per circa 3,5 km nel tratto tra Fusina e Malcontenta, con un grande valore naturalistico e ambientale.

“I lavori sull’area Moranzani devono proseguire – sottolineano Giuseppe Saccà e Gianfranco Bettin, annunciando un’interrogazione al sindaco di Venezia – sia per quanto attiene al piano di riequilibrio idraulico che, quando partirà, per l’interramento degli elettrodotti. Si sono, infatti, accumulati già troppi ritardi in questo processo di rigenerazione che porterà a migliorare l’ambiente e la qualità della vita di centinaia di persone. Ma chiediamo che l’intero percorso si svolga nel rispetto delle valenze naturali esistenti e con il pieno coinvolgimento e la tempestiva informazione della popolazione”.