Nel Consiglio d ieri, il dibattito più acceso è stato sulle mozioni che avevano come oggetto la situazione creatasi nel gruppo AVM dopo la decisione unilaterale da parte dell’azienda di revocare la disdetta di tutti gli accordi integrativi di secondo livello. Questa scelta ha ripercussioni pesanti e immediate sui lavoratori e, a breve, anche sulla tenuta del servizio e quindi sulla vita di tutti i cittadini.

La posizione del PD è chiara:
1) superare la pregiudiziale posta con la revoca degli accordi aziendali, allo scopo di avviare un confronto sindacale rapido senza condizioni o risultati precostituiti;


2) ottenere dall’Azienda un piano industriale di medio-lungo periodo che affronti le questioni del servizio ai cittadini, dell’organizzazione del lavoro e della dimensione finanziaria che costituisca le basi del confronto negoziale;

3) attivare Governo e Regione del Veneto affinché avviino ulteriori azioni per salvaguardare la mobilità veneziana ed i lavoratori del settore.

Nel corso del Consiglio, dopo un lungo dibattito, si è riusciti a trovare un voto unitario, dato sicuramente positivo. Il dispositivo finale, nella parte più importante che riguarda la revoca degli accordi aziendali, impegna il Sindaco e la Giunta Comunale “ad invitare tutte le parti in causa, azienda e organizzazioni sindacali, a sedersi quanto prima al tavolo contrattuale per evitare la disdetta di tutti gli accordi integrativi aziendali di secondo livello e relativi atti modificativi ed integrativi”.

Si è però creato un precedente grave ovvero una sigla sindacale aveva chiesto di essere ascoltata in Consiglio, ma le forze della maggioranza hanno deciso di non audirla.

Infine è stata approvata con voto unanime una delibera che permetterà la variante al piano degli interventi per la realizzazione della Questura nell’area dell’ex scuola Monteverdi a Marghera. Durante il dibattito in Consiglio, ma soprattutto nelle Commissioni, si è fatto luce su tre temi strettamente correlati a questa variante:


1) la realizzazione della struttura non indebolirà la presenza delle forze dell’ordine sul territorio, ma anzi migliorerà l’organizzazione complessiva della Polizia di Stato e quindi la capacità di intervento (su questo tema è intervenuto direttamente il Questore);

2) sarà necessario utilizzare il tempo che intercorrere dall’approvazione della presente variante fino alla messa in funzione della nuova Questura per immaginare e realizzare nuove funzioni per gli edifici oggetto di dismissione (via Nicolodi e via Cosenz a Marghera e, a Mestre, via Ca’ Rossa): un importante “pieno” non deve infatti determinare tre “vuoti” in zone importanti in città;


3) è necessario approfondire l’impatto di questo intervento sulla viabilità dell’area, ma su questo punto, incredibilmente, la maggioranza ha votato contro sia ad un emendamento sia ad un mozione che inseriva il tema nel dibattito.