Tra gli emendamenti bocciati, senza nemmeno essere discussi, evidenzio quello che ho presentato – supportato da tutto il gruppo del Partito Democratico – per destinare al mondo della cultura poco più di un milione di euro di risorse stanziate invece per il Salone Nautico.
La somma sarebbe stata divisa tra servizi gestiti direttamente dal Comune (acquisto di libri per le biblioteche, organizzazione di momenti di approfondimento, implementazione degli itinerari educativi) e trasferimenti ad Enti quali l’Ateneo Veneto, Il Teatro la Fenice e la Fondazione Querini Stampalia.
Il diniego è una plastica dimostrazione di come si preferisca investire in eventi fieristici, dal dubbio ritorno, anziché in uno degli asset più importanti per la nostra città, ovvero la produzione culturale. Un ambito per cui mi sono impegnato durante la campagna elettorale perché lo ritengo leva fondamentale da attivare per processi di rilancio di molti settori, dalla formazione al commercio, dall’artigianato al welfare, per arrivare alla residenzialità e alla qualità stessa dell’ambiente in cui viviamo e lavoriamo.