Oggi leggiamo numeri impietosi che raccontano di un declino inarrestabile dell’artigianato veneziano. La vera domanda da porsi è: c’è una volontà da parte dell’attuale amministrazione di incentivare economie alternative alla monocultura turistica e che dialoghino con questa all’insegna della qualità? La risposta è no!
Eppure non mancano proposte concrete sul tema ben diverse dal Salone nautico che drena milioni di euro con pochissime ricadute sul tessuto produttivo locale.
Paradigmatica la vicenda dello squero di San Isepo nel cuore di Castello di proprietà del Comune gestito dalla Società di mutuo soccorso fra carpentieri e calafati che potrebbe diventare un luogo dove rilanciare l’artigianato tradizionale legato ai mestieri dell’acqua.
Esiste un progetto di rilancio ma non c’è nessun segnale da parte del Comune. Al riguardo giace senza risposta una interrogazione dal lontano 23 aprile. E un emendamento che avrebbe permesso di stanziare i primi fondi per avviare i lavori è stato presentato nell’ultima sessione di bilancio a luglio e bocciato. E non sono stati certo le sole proposte fatte ma tutte rispedite al mittente.
A breve organizzeremo momenti di condivisione in presenza per approfondire le nostre proposte.