Il primo maggio è l’unica festa laica comune a quasi tutti i paesi del mondo. Una festa di lotta nata al grido delle otto ore per lavorare, otto ore per sé stessi, otto ore per riposare.
E oggi? Gli effetti della pandemia sul lavoro sono durissimi, solo nel Veneto – nonostante il blocco dei licenziamenti – si sono persi oltre 50.000 occupati nel 2020.Le maggiori preoccupazioni sono per i giovani e le donne, già ampiamente penalizzati nel mercato del lavoro. Al riguardo l’inserimento nel PNRR di una clausola di premialità per l’occupazione di queste categorie è sicuramente una buona notizia.
E mai come oggi la ripartenza è anche nelle nostre mani: dobbiamo agire responsabilmente perché le riaperture siano durature e non una breve parentesi, come accaduto nel recente passato anche a causa di comportamenti irresponsabili.
Il lavoro cambia, ma i lavoratori si ritrovano nei visi e nei volti di un secolo fa.
La foto è tratta dal sito #ilnostromaggio messo on line lo scorso anno per valorizzare molta documentazione sulla festa dei lavoratori e delle lavoratrici. https://sites.google.com/view/ilnostromaggio/home-page