Ieri, assieme a Emanuele Rosteghin, siamo intervenuti allo sciopero dei lavoratori portuali perché il Partito Democratico è vicino alle loro istanze e continuerà a lavorare affinché il Porto possa svilupparsi nel rispetto dell’ambiente lagunare. Già durante la campagna elettorale avevamo avuto modo di incontrarli in più momenti per raccoglierne le esigenze e ragionare insieme sulle azioni da mettere in campo, tanto nel breve quanto nel lungo periodo, per risolvere i numerosi problemi che gravano sugli operatori e sull’intero sistema della portualità cittadina. In questo contesto si inserisce anche il Mose, che contribuisce ad aprire una nuova stagione determinando la necessità di avviare interventi strutturali che rendano il Porto maggiormente competitivo, a partire dall’adeguamento della conca di navigazione. Ma non basta. I cambiamenti climatici renderanno sempre più problematica l’organizzazione dei traffici e quindi bisogna agire da subito con una visione capace di renderne sostenibile l’attività nel prossimo futuro. Idee e progetti non mancano, purché si tratti di misure attuabili, sotto numerosi punti di vista. E ciò non comprende, ad esempio, lo scavo di nuovi canali.Ci sono sfide importanti da affrontare, come la Zona Logistica Semplificata e la nuova Agenzia per Venezia, e anche per questo è fondamentale avviare una stretta collaborazioni tra le istituzioni, ai vari livelli, le forze politiche e i lavoratori, i quali chiedono legittimamente risposte concrete, rapide e lungimiranti.