L’#ecobonus, uno strumento per la #residenzialità e per l’#ambiente.
Uno dei temi fondamentali per la sopravvivenza stessa della nostra Città è quello della residenzialità. In questo ambito è necessario attuare rapidamente degli interventi che mettano al centro i bisogni dei cittadini e la valorizzazione dell’ambiente.
In sintesi “politiche per la vivibilità”. Nell’alfabeto del cambiamento entra come strumento di rigenerazione il tema dell’Ecobonus che prevede un’aliquota di detrazione pari al 110% del costo sostenuto per gli interventi di efficientamento energetico.
Una possibilità che vale anche per gli edifici pubblici. Basti pensare che solo le case sfitte di proprietà del Comune sono oltre 970 (dato in incremento rispetto al 2018 quando erano poco meno di 800) di cui circa 300 in attesa di manutenzione.
Per non parlare di quelle assegnate che necessitano di interventi più o meno importanti. Se Mestre è la città per definizione da rottamare, considerato che circa il 62% degli alloggi della terraferma sono stati edificati tra il 1946 e il 1971, ovvero nel periodo in cui si costruiva in grandi quantità, in fretta e spesso male, l’Ecobonus è applicabile anche nella città storica, che in potenza può disporre di risorse più alte di quelle stanziate in passato dalla legislazione speciale per intervenire sul patrimonio edilizio, tanto pubblico quanto privato.
L’Amministrazione comunale deve predisporre immediatamente un piano per intervenire sul proprio patrimonio, per valorizzarlo e renderlo fruibile per i cittadini.
Inoltre, insieme alle categorie interessate e alle associazioni che si occupano di questo tema da anni, deve porsi al centro di un processo che ne agevoli l’utilizzo da parte dei singoli, consentendo di sfruttare al meglio le opportunità offerte da questo strumento innovativo.