Ieri insieme a Pier Paolo Baretta abbiamo fatto una lunga passeggiata tra Castello e Cannaregio, incontrando diversi protagonisti del tessuto economico e sociale. Molte sono le cose da dire, tante le storie da riportare e numerosi gli interventi da mettere in atto rapidamente per sostenere le loro attività.
Basti pensare alla situazione dei lavoratori della società Thetis o ai membri del comitato che si sta battendo per una rigenerazione dell’area di San Francesco della Vigna che parta da una destinazione d’uso non turistica degli ex- Gasometri (ricordiamo che lo spazio era stato promesso agli studenti delle scuole superiori attigue per la realizzazione di una palestra di cui non dispongono i loro istituti) o ancora allo squero di San Isepo della SMS Carpentieri e Calafati.
Proposte ed evidenti necessità dei cittadini che saranno uno dei fulcri del mio impegno in Consiglio comunale.
Tra i temi mi sento di citarne uno che riguarda lo spazio pubblico e la cura del territorio. L’attenzione riservata dagli attuali amministratori alla vivibilità della Città per chi la abita e vi lavora quotidianamente è molto bassa. Commercianti, artigiani, attività culturali e sociali chiedono con forza un’attenzione maggiore agli spazi e alla loro fruibilità, un passo semplice ma allo stesso tempo volano per una vera ripartenza che disegni una Città differente. Il degrado nelle zone “periferiche”, appena fuori dalla cartolina turistica, è palpabile e noto a noi tutti.
Un piccolo esempio che testimonia come cura e attenzione, realizzabili con interventi non faraonici ed economicamente sostenibili, è la situazione di campo di Sant’Anna. In questo piccolo ma significativo spazio verde i danni provocati dalla disastrosa acqua alta dello scorso novembre sono ancora ben visibili e rendono un giardino, che potrebbe essere un’oasi di socialità per i residenti, non solo abbandonato ma persino pericoloso per lo stato in cui versa.
Il rilancio della Città parte da progetti strutturali, ma anche dalla cura e dall’amore per il nostro territorio.