Leggendo l’intervista a Davide Sernaglia, l’ingegnere che dirige le operazioni di sollevamento del Mose, si ha la conferma di quanto denunciamo da tempo: l’opera è lontana dall’essere conclusa, la manutenzione di quanto già realizzato non è ancora avviata e i lavoratori del Consorzio Venezia Nuova, Thetis e Comar vivono un’incertezza che si prolunga da mesi e solo grazie al loro senso di responsabilità il Mose si solleva.
È necessario chiudere il Consorzio Venezia Nuova, lasciarci alle spalle il sistema delle opere affidate in concessione unica, archiviare la gestione commissariale e trovare una nuova normalità con l’avvio dell’Autorità per la laguna istituita nell’agosto del 2020 e rimasta al palo.
La Salvaguardia di Venezia merita che tutti i livelli istituzionali risolvano i nodi che da troppo tempo sono sul tavolo.